All’inizio era solo Maria Luisa, la “gemella di”. Di Anna Maria Pierangeli, prima diva da esportazione del nostro cinema. La celebrità riflessa però era destinata a finire presto. Anche Maria Luisa diventa attrice. Anzi, diventa Marisa Pavan.
Siamo nella Hollywood dei primi anni Cinquanta. Marisa esordisce con la 20th Century Fox, in Uomini alla ventura di John Ford (1952). La sua grande occasione è un’altra: nel 1955 Daniel Mann la sceglie per interpretare Rosa delle Rose nel film La rosa tatuata. Al suo fianco recita Anna Magnani. Sono le prime due italiane a ottenere una nomination agli Oscar: Magnani come attrice protagonista, Pavan come non protagonista.
Insieme ricevono anche un Golden Globe (1956). Agli Academy Awards, però, la loro strada si divide. Anna non partecipa alla cerimonia finale, lascia a Marisa il compito di accettare al suo posto la preziosa statuetta d’oro, in caso di vittoria. Così avviene: quando Jerry Lewis annuncia il trionfo dell’attrice romana, Pavan si precipita a ritirare il premio. «Mi sono messa a correre come non ho mai fatto in vita mia», ha ricordato di recente.
In cuor suo, la giovane diva spera di poter salire ancora su quel palco e di stringere un altro Oscar: il suo. Niente da fare. La migliore non protagonista del 1955 è Jo Van Fleet. Marisa non si perde d’animo: lavora con Gregory Peck, Lana Turner, Yul Brynner. Non è ossessionata dalla popolarità. A 24 anni sposa il divo francese Jean-Pierre Aumont e si trasferisce con lui in Francia. Le sue apparizioni si diradano: sceneggiati televisivi, poco cinema. Nel 1973 interpreta un delizioso ruolo nella commedia Niente di grave, suo marito è incinto, con Marcello Mastroianni.
Per anni il nostro Paese l’ha dimenticata, ingiustamente. Soltanto nel 2006 Pavan riappare sulle scene, nel documentario Anna Magnani-Ritratto d’attrice. Un omaggio all’amica di un tempo, sincero e affettuoso. Rimorsi? Marisa avrebbe potuto diventare una star. Ha preferito essere una moglie e una mamma. Vive ancora in Francia. Troppo sobria, elegante e discreta per essere ricordata dai media italiani.